Non abbiamo una risposta "definitiva".
Desideriamo essere il più possibile inclusivi, pertanto
accettiamo le descrizioni di cui disponiamo, senza particolari domande o indagini sulla "fedeltà" al modello
sulla base di 2 considerazioni:
1 - non abbiamo notizia di una istituzione che fornisca una attestazione di conformità al modello o delle modalità per valutarla.
2 - nei vari Paesi del mondo il Dialogo Aperto viene utilizzato in modo molto spesso parziale, adattandolo alle esigenze locali.
Nei vari e diversi processi di adattamento alle risorse ed alle sfide dei contesti locali, pochi sono i Centri dove, ad oggi, è stata raggiunta una applicazione completa del Dialogo Aperto con tutti i 7 principi fondamentali ed i 12 elementi chiave, nella attività clinica quotidiana.
In linea di massima abbiamo ritenuto che possa a buon diritto far parte di questo elenco ogni Centro che abbia i requisiti legali nel proprio Paese per esercitare l'attività di "psicoterapia" in senso generale e in cui operi almeno 1 persona che abbia completato una formazione di base ("Foundation Training") nel Dialogo Aperto, vale a dire circa 20 giorni (160 ore) di formazione, o equivalente attività clinica.
Riflettendo ci è sembrato che alcuni elementi possano, forse, essere considerati punti di passaggio comuni ai processi di adattamento del Dialogo Aperto nei diversi contesti:
- Prospettiva di rete sociale (Principio n.2).
In pratica tendiamo a NON includere percorsi di trattamento definiti esclusivamente come "terapia individuale" o anche "terapia familiare". - Dialogo e Polifonia (Principio n.7)
in pratica tendiamo a NON includere percorsi definiti esclusivamente come "terapia cognitivo-comportamentale" o "psicoanalisi" o "terapia sistemica", ecc. - 2 o più terapeuti presenti agli incontri di rete (Elemento chiave n.1)
- Almeno una "Conversazione Riflessiva" in ciascun incontro di rete (Elemento chiave n.10)
Ci auguriamo che questo possa contribuire a generare qualche riflessione.
Cristiana e Lupo